Il volume si propone, mediante gli interventi degli autori – Dario Calimani, Giovanni Levi, Umberto Fortis e Aldo Izzo – di ripercorrerne le vicende e l’importanza storica, offrendo al lettore nuovi spunti di approfondimento, sia cronologici, per quanto riguarda lo sviluppo del cimitero antico (fondato sul finire del 1400, affiancato successivamente da quello moderno nel tardo Settecento), che letterari. L’antico cimitero ebraico del Lido, infatti, ha svolto un ruolo cruciale nell’immaginario culturale della corrente romantica europea, dilatandosi nel tempo fino ad epoche più recenti, protagonista ricco di sfaccettature e simbolismo.
«L’antico cimitero ebraico del Lido diventa così un’ambientazione letteraria ideale per scene d’amore e morte, e non dimentichiamo che la maggior parte dei brani letterari scelti e individuati, si vorrebbe aggiungere – appartengono ad autori che rappresentano bene lo spirito romantico. Sembra evidente che la visione del popolo ebraico cominci a modificarsi con il Romanticismo. Il popolo ebraico, reietto ed emarginato, chiuso nei ghetti, attira la simpatia degli autori romantici, con qualche eccezione, naturalmente. Il Romanticismo sembra vedere negli ebrei una delle nazioni che hanno diritto all’affrancamento e al riconoscimento della propria umanità, come ogni altro cittadino, come ogni altro essere umano: un simbolo universale di aspirazione alla libertà e all’autodeterminazione.».