Valorizzare l’antico ghetto ebraico di Venezia e i suoi tesori, partendo dalle cinque sinagoghe e dal Museo attualmente in corso di restauro. È l’obiettivo di un accordo siglato tra le Comunità ebraica e Opera Laboratori, una delle più importanti realtà imprenditoriali italiane del settore culturale. Al centro dell’intesa la realizzazione di supporti multimediali, una piattaforma informatica integrata per le prenotazioni e la prevendita, un sito web e un call center dedicato oltre a mostre e iniziative, nuove guide cartacee e virtuali che permetteranno di completare l’esperienza di visita. Una collaborazione che guarda lontano, afferma il presidente della Comunità ebraica veneziana Dario Calimani. “Il nuovo Museo ebraico – rileva infatti – richiede che si sviluppino sin d’ora attività e iniziative nuove, che siano in grado di risvegliare nuovo interesse attorno al Ghetto di Venezia e alla sua storia. Per la grande esperienza che ha acquisito a livello nazionale, Opera Laboratori è in grado di aprire nuovi percorsi gestionali e nuovi progetti culturali che consentiranno una fruizione moderna dei tesori della Venezia ebraica”. Beppe Costa, presidente di Opera Laboratori, definisce “un onore poter collaborare con la Comunità ebraica di Venezia in un luogo storico come il primo ghetto d’Europa: lo facciamo in punta di piedi grazie a delle professionalità specializzate nella gestione e valorizzazione di realtà che sono ben diverse da un museo tout court ma altrettanto ricche di storia, arte e tradizione”. L’obiettivo, anche attraverso i laboratori tecnici e di restauro a disposizione, è di offrire “un valore aggiunto a dei monumenti e delle collezioni che parlano al cuore oltre che agli occhi”.