
-PARASHAT VA YAQHEL-
Venezia Ebraica - Jewish Venice
- A cura di Rav Alberto Sermoneta -
Shabbat Parà, PARASHAT VA YAQHEL
All’inizio della parashà di Va yaqhel viene nuovamente rammentato il dovere dell’osservanza dello Shabbat ed il divieto assoluto della sua profanazione, anche per un’opera sacra come quella della costruzione del Mishkàn. Al verso 3 del capitolo 25 viene impartito il divieto assoluto di accendere il fuoco di Shabbat e la pena per coloro che profanano questa importante mizvà: «[…] non accenderete il fuoco nelle vostre abitazioni nel giorno dello Shabbat».
I Rabbini del Talmud si chiedono che cosa voglia insegnarci questo versetto poiché questa specifica proibizione viene già menzionata nelle parashòt precedenti.
Nel Talmud si riporta: «ha detto Rabby Jehudà, ha detto Rav: “tutti coloro che si deliziano di Shabbat tutte le loro richieste saranno esaudite dal Cielo” in quanto è detto: “ e ti delizierai del Signore ed Egli ripagherà i desideri del tuo cuore” (Tehillìm 37; 4)».
«”Questa ‘delizia’ io non la conosco” – dice Rabby Jehudà – mentre è anche detto: “e chiamerai lo shabbat, ‘delizia’ (Isaia 58 v.13) questa ‘delizia’ è lo Shabbat.
Da qui si deduce che la delizia con cui il Signore ci premierà nel mondo a venire, non è altri che lo Shabbat; secondo ciò che è detto nel Talmud «il mondo a venire – l’olam ha ba – è quel luogo dove ogni giorno sarà per l’eternità, tutto sabato e riposo per l’eternità».
Mentre in questo mondo – l’olam ha zè – l’opinione di Rabby Chijà figlio di Ashì è, che qualsiasi cosa, anche piccola fatta in Suo onore, ci delizierà di Shabbat.
Shabbat Shalom,
Rav Alberto Sermoneta
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