Shabbat times
  • Candles lighting
    20:19
  • Three Stars for the end of Shabbat in Jewish Venice
    21:32
  • Torah Scroll
    Emòr
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Parashat bo

Venezia Ebraica - Jewish Venice
A cura di Rav Alberto Sermoneta

Nella parashà che leggeremo questo shabbat, prima che il popolo esca dall’Egitto e si accinga ad assaporare il piacere della libertà, come popolo, la Torà comanda loro alcune fra le mitzwot più importanti che ci accompagnano ancora oggi, a distanza di circa tremila anni: la scansione del Tempo, il Qorban Pesach con la celebrazione di quella festa e il dovere di indossare i Tefillin.

Tutte e tre queste mitzwot hanno il fine di insegnare il fondamento della nostra tradizione ai propri figli.

Per quanto riguarda la scansione del tempo, ogni padre ha il dovere di insegnare ai propri figli come gestire il proprio tempo, sapendo trarre da ciò,  il beneficio di goderne positivamente, conoscendo quando è il momento di lavorare e quando quello in cui ci si deve fermare  “santificandolo” attraverso l’osservanza delle festività.

La festa di Pesach è considerata il momento culminante per l’educazione;  il figlio, protagonista principale della cena del seder, rivolge le domande di rito, al fine di conoscere i criteri fondamentali di questo grande evento. Il padre ha il dovere assoluto, di far in modo che attraverso la narrazione dell’evento, egli si senta coinvolto in prima persona.

Nella mitzwà dei Tefillin è raccolto tutto lo scibile ebraico, ma soprattutto il dovere di ogni padre, maestro o educatore ad insegnare a suo figlio, alunno o discepolo, le parole della Torà e le sue mitzwot.

Dunque se non c’è studio, non c’è cultura e  non c’è osservanza delle mitzwot; ma se non c’è l’osservanza delle mitzwot, non può esserci LIBERTA’.


Shabbat shalom,

 

Rav Alberto Sermoneta 

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