La parte fondamentale della parashà tratta degli eventi riguardanti il Diluvio Universale.
Il Signore stipula con Noè il patto eterno di non distruggere mai più il mondo che aveva creato a causa delle trasgressioni dell’uomo.
Nel libro di Bereshit leggeremo più volte di beritòt fra D-o e coloro che saranno i grandi uomini della storia dell’epoca.
Ognuno di questi è suggellato da un segno particolare; nel caso in questione il simbolo è l’arcobaleno.
Nel momento in cui Noè si accinge ad accettare il patto con D-o, alzando gli occhi al cielo, vede questo arco (in ebraico “keshet”) che simboleggia la riappacificazione fra D-o e l’uomo.
Perché proprio l’arcobaleno?
Era un’usanza dei popoli antichi puntare verso se stessi le armi in segno di pace. Il diluvio può essere considerato in un certo senso, una guerra di D-o contro l’umanità e le sue trasgressioni.
Dopo aver fatto giustizia, D-o, riappacificandosi con l’Umanità, offre loro un chiaro ed inequivocabile gesto di non belligeranza, simboleggiato proprio dall’arcobaleno rivolto verso Se stesso.
«[…ֿ] Lo osif ‘od le kallel et ha adamà ba ‘avur ha adam»
«[…] Non distruggerò più la terra a causa dell’uomo» (Bereshìt 8; 21)
Questa è una solenne promessa di D-o che ha lo scopo di rassicurarci sulla sorte del nostro pianeta, che non verrà più distrutto da D-o come avvenne al tempo di Noè, sta ora a noi esseri umani a saperlo tener da conto…
Shabbat shalom,
Rav Alberto Sermoneta
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