Shabbat times
  • Candles lighting
    16:11
  • Three Stars for the end of Shabbat in Jewish Venice
    17:20
  • Torah Scroll
    Shabbat Va-yeshev
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    Shabbat Va-yeshev

Sinagoga levantina

Costruita dagli Ebrei che venivano dai Paesi dell’Oriente nella seconda metà del ‘500 e restaurata intorno al 1680, è probabilmente l’unica che mantenga quasi tutti i caratteri originari ed è l’unica che sia notevole anche esternamente con le due semplici e severe facciate interrotte da tre ordini di finestre e dalla edicola poligonale, elemento tipico della architettura veneziana, detta “diagò” o “liagò”, e che si ritrova anche nelle altre Scole.

Nell’atrio della Scola, arricchito da un pregevole soffitto, leggiamo due antichissime lapidi: ” Se tu capirai, o uomo qual’è la tua fine nel mondo e mostrerai pietà con la tua tasca con tacite donazioni, allora il tuo calice sarà pieno di bene e sarai cinto di corona”, e la seconda sopra la cassetta con la scritta “Donazione della Compagnia di Pietà e Misericordia”. Un’altra lapide è stata posta nel 1884 a ricordo della visita che sir Moses Montefiore fece a Venezia il 1 luglio 1875.

Alla destra entriamo nella Jeshivà Luzzatto, piccola, perfetta sala di studio e di preghiera, trasportata qui dalla sede originale nel secondo ‘800 e mantenuta intatta nel tempo. 

Iniziata nella seconda metà del sedicesimo secolo, la Scola fu restaurata alla fine del successivo secolo ad opera della scuola del Andrea Brustolon (1662-1732), da Belluno, il più famoso ebanista di quel periodo. Di singolare bellezza ed imponenza la Tevà si alza su un alto basamento riccamente lavorato a motivi floreali: altri motivi si attorcigliano alle due colonne, che si richiamano a quelle del Tempio di Salomone e che sorreggono un severo architrave, mentre due rampe di scale, dalla morbida linea curva, portano al piano del pulpito.

In alto sopra la parete d’ingresso, corre il matroneo, chiuso anticamente da grate. Pregevole anche il soffitto in cui sono ripetute le decorazioni lignee e le dorature. I lampadari olandesi, le torciere di ottone ed i bellissimi lumi d’argento appesi attorno all’Arca contribuiscono a fondere i vari elementi che compongono questa sinagoga da cui emanano un fascino ed un senso di raccoglimento del tutto particolari.

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